lunedì 3 aprile 2017

ma diciamo la verità

Cara Giorgia,
non so perchè ma sono giorni che mi chiedo com'ero prima di diventare mamma. Ero uguale a come sono ora? Ero diversa?
Si, la risposta me la sono data, più o meno.
Non posso essere la stessa Valentina di 2 anni e mezzo fa, non sarebbe normale, non sarebbe umano.
Diventare mamma è un qualcosa di troppo grande per pretendere di non cambiare.
Si cambia, sia in meglio che in peggio. E forse non tutti lo capiscono. Ma non importa, l'importante è prendere coscienza di sè e comprendere come si sta in queste nuove vesti.
Ci penso, ci ragiono, provo a riavvolgere il nastro e mi rendo conto di diverse cose, di certi miei atteggiamenti, di alcune mie parole.
No, non ricordo tutto, non posso ricordare tutto.
Come quando da piccola andavo in chiesa a confessarmi. Dicevo un paio di cose, classiche cose da bambini "ho detto parolacce, ho detto qualche bugia"(in effetti, che peccati potrebbe commettere un bambino?) e poi aggiungevo "non mi ricordo". Il che voleva dire che avrebbero dovuto perdonarmi tutto, anche quello che non mi ricordavo.
Ecco, ci risiamo. In questo caso chiedo perdono a chi non ho ascoltato quando aveva bisogno di parlare, a chi non sono stata vicino in un momento in cui aveva bisogno di me, a chi non ho chiesto come stava perchè troppo impegnata col la ricerca di un mio equilibrio, a chi sono stata lontana, a chi ho parlato con acidità e irriverenza, a chi ho evitato, a chi ho snobbato, a chi ho ignorato, a chi ho sgridato, a chi ho rotto le palle più volte, a chi ho bacchettato, a chi non ho cercato come facevo prima, a chi ho messo i puntini sulle i, a chi ho bastonato a parole, a chi ho preteso troppo, a chi ho guardato con superficialità.
Si, diventare mamma non è facile e perdi un pò il controllo di molte cose, senza avere il tempo di rendertene conto. Le priorità cambiano, e anche il modo di pensare e agire.
Ma riavvolgendo quel famoso nastro mi rendo conto anche di non aver ringraziato abbastanza chi si è preso cura di me nei momenti no, chi mi ha ascoltato quando avevo bisogno di sfogarmi, chi è arrivato nel momento giusto salvandomi da momenti critici e pesanti, chi mi ha dato consigli senza giudicarmi, chi mi ha spinto a prendermi cura di me, chi mi ha regalato qualche ora da dedicare alle mie cose, chi non mi ha mollato nemmeno per un secondo vedendomi in lacrime, chi ha ascoltato i miei silenzi, chi ha gridato insieme a me, chi mi ha tenuto la mano in questo cammino non sempre rettilineo, chi mi ha fatto vedere il sole quando io vedevo solo le ombre, chi mi ha ascoltato mentre cantavo, chi mi ha incoraggiato a fare ciò che mi piace pensando comunque a me.
La vita da mamma è bellissima, ti riempie di gioia, nuove emozioni, colori e soddisfazioni. Ma diciamo la verità, non è facile, per niente. Soprattutto se ti ritrovi a conciliare mille cose, tutte da casa, senza avere uno stacco, un luogo tutto tuo dove puoi lavorare da sola. E così hai bisogno di tempo e di metodo per organizzarti, per non farti risucchiare completamente dal ruolo di mamma.
Perchè chi è mamma è comunque prima di tutto una persona, un essere umano.
Ma spesso questo si dimentica.