venerdì 21 novembre 2014

pronti pronti pronti

Caro Millimetroemezzo,
le quaranta settimane di gravidanza sono ormai passate. 
Oggi è iniziata la quarantunesima ma nessuno ha fatto toc toc.
Lo so, bisogna avere pazienza, bisogna aspettare ed essere pronti in qualsiasi momento del giorno e della notte.
Noi siamo pronti, ma forse tu stai benissimo la' dentro e ormai sei affezionata alla tua culla acquosa dove puoi dormire al calduccio e nutrirti senza tanti sforzi.
Ti svelo un segreto: anche quando uscirai dal tuo nido avrai una bella culletta calda (però asciutta!) e un buon nutrimento con il minimo sforzo.
E in più ci saremo noi a coccolarti, a stringerti tra le nostre braccia, a consolarti quando ti sembrerà tutto così strano, a cullarti quando non riuscirai a dormire, a sorriderti e a raccontarti com'è la vita.
Noi siamo pronti e non vediamo l'ora di conoscerti.
Ogni giorno che passa ci chiediamo se sarà quello giusto.
Ad ogni contrazioncina che arriva ci chiediamo se sia quella che da' inizio al tuo viaggio verso di noi.
Ogni persona che incontriamo ci chiede quando arriverai.
Mi guardano la pancia.
Chi mi dice che è scesa.
Chi mi dice che è ancora alta.
Chi mi dice che è troppo a destra.
Chi mi dice che è troppo a sinistra.
Noi ascoltiamo, sorridiamo.
Si, sorridiamo perchè ognuno ha la sua teoria e i suoi occhi per guardare.
Sorridiamo perchè forse la prossima volta che vedremo queste persone non ci sarà più la pancia e magari staremo spingendo la tua carrozzina.
Sorridiamo perchè ci chiedono di te e questo ti fa capire che i bambini sono la cosa più bella del mondo.
Sorridiamo e continuiamo ad attendere il tuo arrivo.
Forza piccolina, noi siamo pronti pronti pronti.


martedì 18 novembre 2014

il silenzio non è d'oro, è di platino

Caro Millimetroemezzo,
siamo giunti alla quarantesima settimana di gravidanza. Ancora pochi giorni (spero!) e potremo incontrarci faccia a faccia :-)
Nel frattempo qui si respira un po' di tristezza.
La vita che s'incrocia con la morte e l'impotenza verso le cose brutte che avvengono nella vita.
Si piccolina, nella vita si nasce e si muore e per entrambe le cose basta un attimo.
Quell'attimo che ti fa riflettere.
Quell'attimo che ti cambia la vita, nel bene e nel male.
Quell'attimo che scatena la rabbia che hai dentro di te o che fa emergere l'amore che hai nel cuore.
Quell'attimo che sembra un sogno, perchè vorresti che non fosse mai accaduto o perchè non credevi che prima o poi nella tua vita sarebbe accaduto.
Quell'attimo che ti cambia, forse per sempre.
Quell'attimo che ti fa provare, pensare e dire tante cose.
Quell'attimo che talvolta fa parlare la tua rabbia.
La rabbia ha bisogno di uscire, in un modo o nell'altro.
Così anche l'amore per un nuovo nato.
La rabbia e l'amore possono esprimersi in tanti modi, anche senza parlare.
Si, senza parlare.
Perchè a volte il silenzio non è d'oro.
Il silenzio è di platino.



giovedì 13 novembre 2014

il popolo del mattino

Caro Millimetroemezzo,
oggi usciamo a fare due passi approfittando di un po' di sole e di un po' di forze.
Sistemiamo diverse cose arretrate e ci godiamo il popolo del mattino.
Popolo che io adoro.
Quando incontri diverse persone, ci scambi quattro chiacchiere, un sorriso.
Tutto ciò che non accade quando si esce in auto.
Peccato che la maggior parte delle persone non esca quasi mai a piedi.
Si ha sempre fretta e con l'auto si fa prima, ma si perdono un sacco di cose.
Per alcuni è così strano uscire a piedi che anni fa, vedendomi uscire a piedi mi chiedevano se avessi problemi con l'auto.
No no, tutto a posto. Volevo solo fare due passi e incontrare le persone.
Ora non c'è tempo.
Si corre e si rincorre il tempo.
Si corre, si ma dove?
Qual'è il traguardo?
Forse nessuno lo sa.
Forse non c'è un traguardo ma siamo presi dalla freneticità della vita odierna piena di mille impegni e mille cose da fare.
Ogni tanto bisognerebbe fermarsi, fermarsi a vivere quell'attimo, quel momento.
Oggi lo abbiamo fatto e prometto di farlo spesso anche quando ci sarai tu.
Prometto di portarti a spasso e farti conoscere il popolo del mattino senza fretta.
Prometto di non avere fretta nel fare le cose con te.
Prometto di farti vivere attimo per attimo, facendoti gustare ogni momento.
Iniziamo da subito.
Ti aspettiamo, senza fretta.
La valigia è pronta.
Quando vuoi, noi siamo qui.










martedì 11 novembre 2014

come un'altalena

Caro Millimetroemezzo,
siamo giunti alla quarantesima settimana di gravidanza. Ancora pochi giorni (spero!) e potremo incontrarci faccia a faccia :-)
Nel frattempo qui si respira un po' di tristezza.
La vita che s'incrocia con la morte, l'impotenza verso le cose brutte che possono accadere tutti i giorni.
Si piccolina, si nasce e si muore e per entrambe le cose basta un attimo.
Quell'attimo che ti fa riflettere, che ti cambia la vita, nel bene e nel male.
Quell'attimo che sembra un sogno, perché vorresti che non fosse mai accaduto o perché non credevi che prima o poi nella tua vita sarebbe successo.
Quell'attimo che scatena la rabbia che hai dentro di te o che fa emergere l'amore che hai nel cuore.
La rabbia ha bisogno di uscire, in un modo o nell'altro.
La rabbia, così come l'amore, possono esprimersi in tanti modi, anche senza parlare.
Si, senza parlare.
Perché a volte il silenzio non è d'oro.
Il silenzio è di platino.

 

domenica 9 novembre 2014

la calma prima della tempesta?

Caro Millimetroemezzo,
siamo alla trentanovesima settimana, ossia molto vicini al traguardo.
Oggi sono parecchio attiva da presto.
La famosa calma prima della tempesta? 
Non saprei.
Farsi troppe domande a volte non serve.
Nel frattempo che ci interroghiamo sul perchè il tempo passa e non ce lo godiamo per niente.
Ma io sai che faccio?
La vivo e me la godo.
Tu nel frattempo ti fai sentire parecchio, il tuo sederino balla la zumba sul mio ombelico, la tua testa si allena a giocare a calcio ma non di certo con un pallone, le tue manine giocano a palla con i miei reni, i tuoi piedini contano le mie costole toccandole una per una come a suonare un pianoforte, tutto il tuo corpo pratica il banzicallelle sui miei polmoni.
Tutto nella norma insomma.
A volte arriva qualche contrazione e io t'immagino sballottata da una parete all'altra della tua culla
acquosa, come gli astronauti sulla loro navicella spaziale.
Tuo padre finisce gli ultimi lavoretti per la tua cameretta.
I tuoi nonni, i tuoi zii e i tuoi cuginetti non vedono l'ora di conoscerti.
ll divano non vede l'ora di riposarsi senza il mio peso per 18 ore su 24.
Persino la valigia rinchiusa in auto non vede l'ora di vedere la luce.
Il portone di casa impaziente di essere adornato col tuo fiocco.
Il tuo corredino profumato non vede l'ora di uscire dall'armadio ed essere indossato.
La nostra casa non vede l'ora di accoglierti e avere una nuova inquilina che colori le sue mura (ma non col pennarelloooooooo).
Il fuoco che inizia a scoppiettare e a scaldarsi per regalarti tante giornate di caldo relax vicino a lui nella tua futura culletta dondolante.
Insomma, è tutto pronto.
Manchi solo tu :-)


venerdì 7 novembre 2014

quando busserà apriremo

Caro Millimetroemezzo,
oggi finisce la trentottesima settimana di gravidanza e in qualche modo inizia il conto alla rovescia.
Facciamo gli ultimi esami, le ultime cose per l'idoneità all'epidurale.
Stavolta andiamo in ospedale, reparto ostetricia. 
Facciamo la fila insieme ad altri due pancioni. Uno lo conosciamo dal corso preparto, con l'altro ci presentiamo.
Data prevista?
Io 18.
Io 19.
Tu?
Io 20.
Si, forse ci rincontreremo qui e pure in pigiama!
Ecco il nostro turno.
Ci chiamano per nome.
Una donna mi guarda, si avvicina.
Ma sei proprio tu? Valentina Loche? 
Si si, sono io.
Ceee, questa ragazza ha scritto un bellissimo blog sulla sua gravidanza!! Leggetelo!!
Sorrido. Guance rosse. Felice.
Entro in una piccola stanza dove mi accoglie uno staff di donne.
Chi mi fa il prelievo in un braccio, chi mi fa domande per compilare una scheda, chi mi fa l'elettrocardiogramma. Il tutto in un clima super allegro e sorridente.
E' bello che uno staff medico si prenda cura di te in questo modo.
A volte le cose fatte bene ti sembrano strane, invece dovrebbe essere la normalità.
Faccio loro i complimenti e spero di rivederle quando tornerò con le doglie.
Guarda la pancia, secondo te è bassa o alta?
Fai vedere... è  ancora in soffitta, bisogna aspettare.
Ok, e noi aspettiamo.
Quando busserà apriremo.
Quando busserà apriremo la porta alla nuova vita.

martedì 4 novembre 2014

quell'amore che ti fa da specchio

Caro Millimetroemezzo,
trascorriamo diversi giorni a casa, a riposo tra divano, pc e libri. Ogni tanto viene qualcuno a trovarci e questo ci distrae da dolori e stanchezza perenne abbastanza insopportabile per chi come me non stava ferma un attimo.
Ma prima o poi mi sa che arriva il momento di fermarsi, volente o nolente.
E quando arriva quel momento provi a resistere con tutte le tue forze ma poi ti arrendi alla realtà perchè proprio non ce la fai.
Io mi sono arresa.
Dopo l'arresa c'è il momento della non accettazione. Ti fa arrabbiare che non riesci a fare praticamente quasi niente, che perdi l'autonomia e devi stare sempre li a chiedere le cose a chi ti sta vicino.
Poi capisci che ci ti sta vicino lo fa con amore.
Ed è proprio quell'amore che ti fa capire che fermarsi alla fine non è poi così tragico ma è necessario per il tuo benessere e per la creatura che porti in grembo.
E' proprio quell'amore che ti fa da specchio e riflette il tuo stato psicofisico.
Quindi arrivi ad accettare la situazione, ne prendi atto e cerchi di trascorrere il tempo nel miglior modo possibile. Ti dedichi a ciò che ti piace, a ciò che quando non avevi tempo avresti voluto fare ma non potevi.
Inviti gli amici a casa e trascorri delle serate tra pizze, chiacchiere e risate.
E così il tempo passa in modo piacevole anche se il modo di trascorrere le giornate è notevolmente cambiato.
Alla fine prima si accetta la realtà e prima si riesce a vivere meglio nelle situazioni nuove.