martedì 29 dicembre 2015

la vita è random

Cara Giorgia,
anche quest'anno giunge alla fine e passa il testimone al nuovo anno che nessuno sa cosa ci preserverà, per fortuna.
E' stato un 2015 pieno di cose nuove, come sempre.
Ma forse stavolta ci sono state più novità.
Avere un bambino piccolo vuol dire scoprire ogni giorno qualcosa, del bambino e di se stessi.
Avere qualcuno a cui dare tutte le attenzioni vuol dire tralasciare alcune cose di sé per poi recuperarle in futuro.
Avere una creatura che dipende totalmente da te vuol dire dimenticarsi di programmare qualsiasi cosa.
Ma in realtà il programmare è sempre relativo, c'è sempre qualcosa che rovina o migliora i piani.
L'ideale sarebbe non fare programmi, vivere alla giornata. Ma molto spesso si è costretti a pianificare, decidere, scegliere a lunga scadenza e allora ti fai contagiare da tutto questo pianificare, progettare, programmare. Arrivi anche a programmare se andare in bagno prima o dopo aver steso i panni.
C'è da impazzire.
E poi quando i programmi saltano ti accorgi che è inutile programmare.
Si, perché la vita è random, non c'è una scaletta da seguire.
Puoi provarci, ma poi devi sempre fare i conti con lei e con ciò che ti riserva.
Me lo ripeto ogni giorno, ma ripeterlo non me lo fa entrare bene in testa.
Forse anziché ripeterlo dovrei metterlo in pratica, anche nelle piccole cose.
Iniziamo dal 2016 (rimandare aiuta sempre).
Iniziamo insieme.
Affacciamoci a questo nuovo anno con sorpresa e lasciamoci guidare dagli eventi.
Guardiamo indietro per gioire di tutto ciò che di bello ci ha dato il 2015 e poi....1.....2......3.......via!
Che il nuovo anno abbia inizio :-)
Buon anno piccolina!!


(centesimo post!!!)


venerdì 11 dicembre 2015

#il25novembreèognigiorno

Cara Giorgia,
è passato un anno e più da quel magnifico giorno, ma è come se fosse ieri. Ogni attimo, ogni suono, ogni parola, ogni profumo, ogni gesto. Ho tutto qui, nella mente e nel cuore.
Un anno splendido ma anche faticoso e a volte difficile. Un anno ricco, colorato, tempestoso.
Un anno che noi festeggiamo fuori casa, oltremare.
Il 25 novembre siamo a Pavia, per dire #noallaviolenzasulledonne con lo spettacolo "Marcella".
Festeggiamo in modo un po' ambiguo, come primo compleanno.
Spegni la candelina sopra il palco, dove poco dopo entra in scena Marcella, una donna che per vent'anni ha subito violenza da parte del marito. Una donna che per vent'anni è stata annientata e sopraffatta. Una donna stanca che prende consapevolezza di ciò che le accade e cerca una possibile soluzione per raggiungere un traguardo bellissimo: la libertà.
Festeggiamo così, dando una speranza alle donne che vivono questa situazione, una possibile via d'uscita, uno spiraglio a cui aggrapparsi forte forte per evitare di cadere nel nulla e per rinascere come in un sogno.
I sogni prima o poi si avverano.
E' faticoso e difficile rincorrerli, ma quando poi si acchiappano la stanchezza e la sofferenza spariscono per fare spazio alla pace e alla serenità.
Festeggiamo così, tra risate iniziali, lacrime finali, sorprese e rose rosse.
Festeggiamo così, con chi è venuto a conoscere Marcella e con chi non ha voluto perdersi il tuo primo compleanno e ha preso il primo volo per farci una sorpresa.
Festeggiamo così, anche se molte persone a noi care sono lontane.
Festeggiamo così, con tuo padre, zia Anna e l'allegra combriccola dei Barbariciridicoli.
Festeggiamo così e tu sei felice come una Pasqua, riabbracci tuo padre e ti godi tutto ciò che di nuovo c'è in questa gita fuori porta.
La gita finisce, torniamo a casa.
Marcella continua il suo tour in Sardegna, perché #il25novembreèognigiorno.