mercoledì 2 marzo 2016

nemmeno per un minuto

Cara Giorgia,
l'avventura è finita, dopo un duro lavoro dietro e davanti alle quinte, dopo diversi spettacoli e diversi artisti che si sono esibiti nel nostro paese, dopo serate divertenti e riflessive, dopo eventi collaterali di tutti i generi, dopo varie cene con i visi stravolti e i corpi stanchissimi, dopo le tante sistemazioni e risistemazioni delle location, dopo viaggi e accoglienze, ma anche dopo tanta soddisfazione per come è andata l'intera manifestazione. Anche per te sicuramente non è stata una passeggiata.
Perdonami per tutto il tempo che ho rubato a noi due, ai nostri giochi, alle nostre passeggiate, alle ninne nanne serali, alle coccole, agli scherzi e ai risvegli senza pensieri.
So che mi perdoni, so che lo fai perché tu mi capisci.
Capisci che l'essere mamma include anche l'essere donna e l'essere una persona che lavora.
Capisci che se io e tuo padre non siamo con te la sera è per una giusta motivazione.
Capisci che ciò che facciamo ci ricarica e, nonostante la stanchezza, l'indomani ci ritrovi sorridenti e soddisfatti.
Capisci che la vita non è solo casa.
L'ultimo giorno capisci anche che diavolo stiamo combinando tutte le volte che ti lasciamo dai nonni per cena per poi rivederti l'indomani mattina al tuo risveglio.
Osservi tutto e tutti, curiosa.
Ogni tanto guardi lo spettacolo. Ridi, sorridi, cammini, corri avanti e indietro.
Stavolta ti portiamo con noi, ti mostriamo il nostro lavoro e ti presentiamo ai nostri amici venuti da lontano.
Ecco, ora è tutto più chiaro.
Eh già, le cose talvolta si capiscono solo alla fine.
Ma l'importante è capirle.
Ora ci riposiamo per qualche giorno, poi partiamo per una nuova avventura.
Tranquilla, è tutto sotto controllo.
Stavolta non ti lascio nemmeno per un minuto.