lunedì 22 febbraio 2016

e per fortuna

Cara Giorgia,
reduci da un intenso weekend tra teatro, dibattito e libri, ci fermiamo un attimo per riposarci e ricaricarci.
Nel frattempo ti racconto del libro che ho letto.
"Mamma, papà: vi devo dire una cosa" di Giovanni Dall'Orto.

Prima l’ha letto una mia amica, poi io.
L’ho letto di sera, dopo aver messo a letto la piccola Giorgia, averla guardata in tutto il suo splendore di bambina innocente e ignara di cosa le riserverà la vita.
Leggendo pensavo a lei, a me e a suo padre.
Chi l’ha letto prima di me non è rimasta tanto entusiasta. È un manuale e a lei i manuali non piacciono. Anche io non ci vado pazza, ma lo leggo volentieri. Preferisco le storie, i racconti, ma lo leggo volentieri. Preferisco farmi rapire da vicende e vicissitudini di un qualunque personaggio che non conosco. Ma lo leggo volentieri. E per fortuna.
Leggo e scopro che in questo libro ci sono tante storie, storie che chiunque di noi può vivere, o da una parte o dall’altra. Ciò che mi sorprende piacevolmente è il mio immedesimarmi nelle persone citate. Mi succede sempre quando leggo un libro, ma non mi era mai successo con un “manuale”. Non so se definirlo in questo modo tecnico, magari non lo definisce così neppure l’autore. Chissà. 
Leggo e mi chiedo “e se un giorno la piccola Giorgia ci dovesse dire una cosa?”. Cosa faremo? Cosa diremo? Non possiamo saperlo a priori. Saperlo no, ma immaginarlo forse si. Io m’immagino un nostro abbraccio che le comunica che noi siamo con lei, sempre e comunque. Non importa chi ama, importa chi è. Non importa con chi vivrà, importa chi sarà. Noi tifiamo per la libertà, a prescindere. Noi tifiamo per l’amore, a prescindere.
Giorgia è fortunata. Ma non tutti lo sono.
C’è chi vive con questo segreto e ha una paura folle di dirlo ad amici e familiari.
C’è chi riesce a fare il coming out, non di certo senza difficoltà.
C’è chi viene accettato.
C’è chi viene rifiutato.
Non è facile. Possiamo dire tutto quello che vogliamo, immedesimarci, ascoltare storie, leggere libri. Ma non è facile. Non qui, non ora.
Viviamo in una società in cui la libertà di essere non esiste per tutti.
Una società che decide chi è normale e chi non lo è.
Una società che giudica e non s’immedesima. Una società che condanna e non perdona.
M’immedesimo un attimo nelle persone omofobe.
Perché sono contro l’omosessualità?
A loro cosa cambia?
Da cosa deriva questo loro “fastidio” che talvolta si tramuta in violenza?
Non lo so, riesco ad immedesimarmi ma non fino in fondo.
Parto da un qualcosa che ci accomuna.
Siamo tutti esseri umani. Tutti, nessuno escluso.
Forse non sono tutti dei mostri, forse semplicemente si tratta di persone che ancora non sono arrivate a capire che.
Questo libro serve anche a capire che.

Scrittore, giornalista e storico. Un uomo simpatico e gentile, ricco di conoscenza e con altrettanta sete di sapere. Entusiasta della vita e delle cose semplici.Una grande persona.
Lo abbiamo conosciuto in questi due giorni. Lo abbiamo accompagnato a conoscere il nostro paese, io e te, insieme a Liana. Ma anche lui, in qualche modo ci ha fatto conoscere il nostro territorio.
A volte apprezzi ciò che hai quando lo mostri agli altri.





(Foto di Madrina Annalisa al Museo Nivola)

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