lunedì 8 agosto 2016

la passione, quella vera

Cara Giorgia, 
è un periodo un po' strano che non so definire. L'estate che va, l'estate che resta, come dice una canzone che è diventata la nostra colonna sonora.
Periodo di confronto, di nuove conoscenze, di nuovi progetti.
Ci si confronta sull'educazione, sui metodi, su cosa fare, su cosa non fare, su cosa evitare.
Anche se il mestiere dei genitori è difficilissimo, ciascuno di noi s'impegna per farlo al meglio, cosciente del fatto che nessuno è infallibile.
Ciascuno ha il suo metodo, che si modifica (si spera!) man mano che i figli crescono, in base alle loro attitudini, alle loro esigenze, alle loro richieste e ai loro bisogni.
Ma la cosa più bella è che grazie a voi impariamo un sacco di cose.
Ci insegni che bisogna avere fiducia in voi e nelle vostre capacità perché ogni giorno sapete stupirci con effetti speciali.
Ci insegni che dobbiamo credere in voi perché talvolta ci viene da sottovalutarvi (è ancora troppo piccola, questo non riesce a farlo....).
Ci insegni che sapete ascoltare anche se mentre vi parliamo state lottando con un tappo di bottiglia che non vuole sentirne di essere avvitato al contrario, o state cercando di far indossare le vostre scarpette ad una bambola.
Ci insegni che ogni sgridata ha un valore triplo se viene seguita da una spiegazione logica.
Ci insegni che se cadete e non vi fate male avete comunque bisogno di coccole e di essere considerate come persone che cadono e non come bambole che non si sono fatte niente a prescindere.
Ci insegni che ci imitate in tutto e per tutto e volete fare ciò che facciamo noi perché ci stimate profondamente e credete in noi in un modo smisurato.
Ci insegni che non possiamo pretendere che voi non gridiate se invece noi lo facciamo quando siamo arrabbiati con voi.
Ci insegni che siamo noi a definire il possesso delle cose (questo non è tuo, è suo) e poi vi sgridiamo quando non prestate i vostri giochi.
Ci insegni che a volte avete bisogno di silenzio e di non esibirvi facendo qualsiasi tipo di animale (anche quelli estinti!) o rumore possibile e immaginabile per soddisfare la nostra autostima di bravi insegnanti.
Ci insegni che non importa se uno inizia prima a camminare, a parlare o a mangiare da solo, perchè ciascuno ha i suoi tempi.
Ci insegni che a volte è più utile starvi ad osservare piuttosto che interrompere la vostra concentrazione con mille domande e mille richieste di cose da fare.
Ci insegni che l'educazione è una meravigliosa avventura e come qualsiasi avventura ha bisogno degli strumenti giusti, di volontà ma soprattutto di passione, quella vera e non quella mostrata sui social con i post con i cuoricini che poi a volte nella realtà si rivelano tutt'altro.


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