mercoledì 4 novembre 2015

comunque..

Cara Giorgia,
come ogni lunedì anche stavolta guardo la trasmissione "Amore criminale". Si parla di storie tristi e da paura, ma ahimè sono reali e possono accadere a tutti noi, nessuno escluso.
La vita, come ti dico sempre, non è tutto rose e fiori, ma ci sono anche le spine.
Una di queste spine è la violenza, che fa male sia al corpo che all'anima.
Tutti possiamo esserne vittima, ma non c'è niente di cui vergognarsi o da nascondere.
Bisogna sempre parlarne con qualcuno perché parlarne è già un bel passo che ci fa sentire meglio.
E' difficile lo so, ma credimi che parlandone la sofferenza viene subito alleviata.
Prima se ne parla e meglio è.
Prima se ne parla e prima si risolve.
Eh già, tutto si può risolvere. L'importante è comunicare ciò che ci succede a qualcuno. Un genitore, un amico, un fratello, una sorella. Anche uno sconosciuto va bene.
Dire le cose a voce alta ce le fa vedere più reali. Se restano nella nostra mente ci rimbombano di continuo e ci creano un sacco di confusione.
Tiriamole fuori, anche se molto spesso non si sa come iniziare a parlare.
Va bene con qualsiasi parola. Per esempio "comunque...."... è una parola aperta alla quale l'altro ti chiede sicuramente di continuare a parlare. E si sa che per dire cose difficili a volte abbiamo bisogno di stimoli.
S'inizia con una parola, poi le altre scorrono prima lentamente e poi più veloci.
E' come qualsiasi costruzione, un puzzle. S'inizia con un pezzo, poi si aggiungono tutti gli altri.
L'importante è iniziare.



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