martedì 11 ottobre 2016

oltre le rose e oltre i fiori

Cara Giorgia,
riprendo a scriverti dopo un mese. Caspita è già passato un mese?????
Il tempo non basta mai, ne per le mamme ne per nessuno.

Ma tu te l'eri immaginato così l'essere mamma?
No.
Nemmeno io.
Sapevo che non sarebbe stato tutto rose e fiori, ma davvero non mi immaginavo di arrivare alla sera sempre e puntualmente distrutta.
Sempre sempre?
Si, ora che ci penso si, sempre sempre. Sera più, sera meno, ma sempre abbastanza stanca al quadrato.
Si dai ma Giorgia è brava no?
Si, Giorgia è veramente bravissima. Ma è faticoso ugualmente. Ora è nella fase della scoperta del mondo. Bellissima fase per lei, molto impegnativa per noi. Non si tratta solo di una stanchezza fisica ma anche e soprattutto mentale. Devi avere la forza di dire di no, la pazienza di spiegare il perché di quel no, la voglia di farle fare cose diverse, la creatività per raccontarle come va il mondo in parole semplici, la capacità di cantare qualsiasi canzone esistente o inventata magari con qualche messaggio subliminale, la forza di rimanere chinata sulla culla (talvolta per un bel po'!) a coccolarla per accompagnarla ad una dolce nanna, la pazienza di gestire il contorno con tutti gli annessi e connessi che se anche sono fatti a fin di bene ..... (dammi un bacio! Me la dai la bambola? Come ti chiami? Hai perso la lingua? Perché non mi saluti? Oggi ti sei alzata col piede sbagliato? Dai fammi un sorriso! Dammi la manina. Perché sta piangendo? Oggi sei nervosa?! Me lo dai un pezzo di pane? .....insomma richieste su richieste e ricerche di spiegazioni su ricerche di spiegazioni quando semplicemente non ha voglia di dire, fare e baciare, lettera, testamento ).
Insomma ci sono le rose perché fare la mamma è tra le cose più belle di questa vita, ci sono i fiori perché i figli ci regalano tante soddisfazioni, risate, emozioni e privilegi colorati.
Ma oltre le rose e oltre i fiori c'è tutto il resto che di solito le mamme non raccontano ma gli si legge in faccia notando i colori della stanchezza (bianco tombale), osservando i movimenti serali (stile bradipo), ascoltando i loro silenzi (brevi ma intensi), guardando come sono vestite e non sistemate (della serie indosso la prima cosa che trovo e i capelli andranno bene di certo così come sono).
E tutto questo non perché i bambini piccoli siano monelli, ma perché i bambini piccoli hanno bisogno di tantissime attenzioni per essere guidati in questa avventura che è la vita, in questa avventura che facile non è ma riserva grandi e bellissime sorprese.

Insomma fare la mamma non è una passeggiata ma questo lo sapevamo o comunque lo intuivamo.
E' che forse ogni tanto dobbiamo ricordarci che non siamo Wonder Woman, che qualcosa possiamo lasciarla perdere, che non possiamo controllare tutto, che talvolta possiamo anche farci trascinare dagli eventi, che qualche volta possiamo anche buttarci sul divano e gridare CHISSENEFREGA.
E allora facciamolo cara Giorgia, buttati con me così inizi ad allenarti per quando sarai mamma (se tu lo vorrai). Godiamoci questo autunno che avanza e seguiamo la sua natura.
Uno, due, tre...pronti? Via!
E chi si è visto si è visto.









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