martedì 21 febbraio 2017

verso nuove mete

Cara Giorgia,
no so come, non so perchè, ma ultimamente io e tuo padre abbiamo un'energia diversa addosso.
Abbiamo deciso di cambiare qualcosa, di agire, di fare, e disfare se necessario, di creare e partire verso nuove mete. No, tranquilla, non devi fare la valigia, devi solo seguirci mentre inseguiamo i nostri sogni e le nostre passioni. Devi solo starci vicina e ricaricarci nei momenti di sconforto che non mancheranno di certo. Devi avere pazienza quando non possiamo stare con te e ti accompagnamo da nonni e zii, devi sopportarci quando siamo stanchi e nervosi, devi fidarti di noi, sempre e comunque.
Non lo so come andrà, nessuno di noi può saperlo. Noi ci proviamo e ce la mettiamo tutta.
Se va tutto in porto festeggeremo.
Se qualcosa va storto e non va come vogliamo noi non potremo mai dire di non averci provato.
Alla fine, se ciascuno non fa ciò che gli piace fare, se ciascuno di noi non fa il lavoro che adora fare seguendo le sue passioni, che vita è?
Certo, non è facile, non lo è per niente.
Ma di fatto non è facile nemmeno stare fermi a guardare e aspettare.
Non è facile nemmeno alzarsi la mattina col magone per fare un lavoro che non ci piace e talvolta pure mal retribuito.
Non è facile nemmeno cercare un'occupazione che, oggi come oggi, è difficile trovare, qualunque essa sia.
E allora che si fa?
E allora si crea, si da sfogo alla fantasia e alla creatività, si fa un sondaggio, una ricerca e poi via!
Certo, in quest'avventura non siamo soli, altrimenti non lo so se ce l'avremo fatta.
Abbiamo la fortuna di avere attorno a noi persone splendide, che credono in noi e in ciò che facciamo.
Abbiamo la fortuna di essere circondati da persone positive che ci incoraggiano e sono felici per noi.
La positività aiuta sempre, ti fa tirare fuori una forza che fino a quel momento non pensi nemmeno di avere.
La positività aiuta a vivere più sereni e felici, anche quando non hai tanti motivi per esserlo.
E allora piccolina, diamo un calcio alla negatività, nutriamoci di #cosebelle e....uno....due...tre....Go!


lunedì 6 febbraio 2017

non solo da te, ma anche da te

Cara Giorgia,
ti scrivo dopo una settimana intensa di impegni organizzativi con l'associazione culturale di cui faccio parte. Sottraggo diverse ore al nostro tempo da trascorrere insieme, ma credimi, lo faccio per una giusta causa. Lo faccio perchè voglio investire le mie energie su qualcosa in cui credo.
Credo nel cambiamento, nelle persone, nel fatto che tutto è possibile. 
Credo in un futuro migliore dove può esserci rispetto. 
Credo che la nostra vita di comunità possa migliorare, per noi e per i nostri figli. 
Questa parola così inusuale, così nascosta, così ovvia (come dice un'altra componente dell'associazione).
Rispetto.
Ma cos'è il rispetto?
Lo abbiamo chiesto prima ai ragazzi e poi agli adulti.
Le risposte sono state diverse, a partire dal rispetto verso la natura e gli animali, il rispetto delle regole e delle idee altrui. 
Sono venute fuori parole quali dignità, cura, libertà, parità, la bellezza del mondo, comprensione, scelte, persone.
Parole bellissime, pensieri stupendi.
Quindi se ci ragioniamo un pò la parola rispetto ha un senso? Può far parte della nostra quotidianità? Può far parte della nostra vita?
Si, credo di si.
Credi?
Si, può e deve far parte della nostra vita perchè è la base del vivere civile.
E come si fa?
Come si fa a fare cosa?
Ad usare il rispetto, a rispettare.
Beh, prima di tutto bisogna avere ben chiaro cosa sia il rispetto.
Ah.
Eh beh, mi sembra il minimo.
E poi?
E poi una volta chiaro questo concetto si agisce con coscienza.
Ah.
Non ti è chiaro?
Si, ma la coscienza non sempre funziona.
E' vero, talvolta la dimentichiamo giù in cantina, a volte fin troppo spesso.
E allora che si fa?
E allora la mattina quando ci alziamo la prima cosa da fare è andare in cantina a prenderla.
Si, ma chi ne ha voglia, che mi frega....
Beh allora è un altro discorso.
Cioè?
Cioè che non te ne frega nemmeno di vivere in un mondo civile.
Beh, non dipende mica da me.
Non solo da te, ma anche da te.