mercoledì 6 novembre 2019

chiudete gli occhi e ricominciate

Cara Giorgia,
siamo nel bel mezzo di un reinizio e cerchiamo di trovare un equilibrio, di ricalibrare il tutto per vivere bene. La bellezza di questo momento sta nel rinascere un po' per volta, di osservare e capire, rispondere ai bisogni dell'altro e ascoltare i propri.

Io i miei figli li tratto tutti allo stesso modo, sono tutti uguali.
Non credo siano tutti uguali.
Si, sono tutti miei figli, allo stesso modo.
Ma sono tutti diversi. Ciascuno ha i propri bisogni, ciascuno ha necessità diverse in tempi differenti.
No no, io non faccio figli e figliastri.
Qui non si tratta di fare figli e figliastri, si tratta di rispettarli in base a ciò che sono e a ciò che provano, alle varie difficoltà che incontrano nella vita.
No no.

E quel no è una porta chiusa, sbattuta senza possibilità di riaprirla.
E ogni tanto qualcuno si affaccia alle finestre, ma talvolta vengono chiuse anche quelle.
Tutto sigillato in nome di uno schema prestabilito che non si cambia per nessuna cosa al mondo.

Poi c'è chi sceglie di non proseguire con quello schema, di cambiare le carte in tavola, di cambiare mazzo e pescare nuove possibilità.
C'è chi sceglie di imparare cose nuove, mettersi in gioco, formarsi per capire come migliorarsi, come stare meglio con se stessi e con gli altri e come crescere meglio i propri figli.
Poi alla fine gli errori si commettono, ma c'è differenza tra quelli che si commettono con la porta aperta e quelli che invece si fanno con la porta sigillata.

"Chiudete gli occhi e ricominciate" 
A. Jodorowsky

(Foto di zia Loredana)